Ad ogni festività o celebrazione e in occasione di non pochi concerti fuori programma, si possono ammirare, nei loro costumi tradizionali, le bande musicali dell'Alto Adige che interpretano marce, motivi tradizionali ma anche composizioni contemporanee. Quasi ogni località del Renon ha la propria banda musicale. Sull’Altopiano del Renon le bande sono complessivamente sei e in tutto l’Alto Adige i musicanti registrati sono quasi 10.000, oltre la metà dei quali ha meno di 30 anni, i prossimi concerti
l costume tradizionale del Renon può essere visto ogni mercoledì e venerdì dalle ore 16.00 alle 18.00 nella Commende di Longomoso. Cosa appartiene a un vero costume da donna? Il corsetto di colore rosso in Loden o broccato con orlo ricamato in verde. La gonna di lana nera orlata da un nastro di seta verde. La camicia bianca con maniche a sbuffo, scollo tondo e colletto di pizzo e il grembiule di seta bianco o azzurro, spesso adornato da motivi floreali. Il costume maschile comprende un capello a tesa larga in feltro nero con cordoncini rossi e verdi o nappe, una doppia piuma di gallo forcello e una penna bianca. Il panciotto rosso in Loden, panno di lana o broccato di lana con scollo alto e stretto, decorato nella parte anteriore con una fila di bottoncini argentati fatti a mano. La camicia di lino con ampie maniche cucite sulle spalle e colletto ricamato. Pantaloni sotto il ginocchio in pelle di camoscio con ricami e decorazioni e una cintura in pelle ricamata con piume di pavone.
l costume tradizionale del Renon può essere visto ogni mercoledì e venerdì dalle ore 16.00 alle 18.00 nella Commende di Longomoso. Cosa appartiene a un vero costume da donna? Il corsetto di colore rosso in Loden o broccato con orlo ricamato in verde. La gonna di lana nera orlata da un nastro di seta verde. La camicia bianca con maniche a sbuffo, scollo tondo e colletto di pizzo e il grembiule di seta bianco o azzurro, spesso adornato da motivi floreali. Il costume maschile comprende un capello a tesa larga in feltro nero con cordoncini rossi e verdi o nappe, una doppia piuma di gallo forcello e una penna bianca. Il panciotto rosso in Loden, panno di lana o broccato di lana con scollo alto e stretto, decorato nella parte anteriore con una fila di bottoncini argentati fatti a mano. La camicia di lino con ampie maniche cucite sulle spalle e colletto ricamato. Pantaloni sotto il ginocchio in pelle di camoscio con ricami e decorazioni e una cintura in pelle ricamata con piume di pavone.

La pratica della villeggiatura nasce sul Renon nel XVII secolo. Ma non per questo è rimasta immersa nelle nebbie della storia! Ancora oggi i bolzanini nei caldi mesi estivi sono attratti sul Renon, caratteristico monte della città, sia per soggiornare nelle signorili dimore di villeggiatura, dov'è tangibile la storia vissuta nei secoli, sia per fare rilassanti escursioni giornaliere al cospetto del più bel panorama in lungo e in largo.
Anche il bestiame dei contadini del Renon trascorre l’estate in villeggiatura, sui pascoli delle malghe del Corno del Renon. Quando l'estate volge al termine, il bestiame – non solamente sul Renon, ma in tutto l'Alto Adige – transuma nuovamente dall'alpeggio verso quote più basse. Durante il tradizionale „Bartlmastag“, giorno di San Bartolomeo, il 24 agosto, sul Renon si festeggia la transumanza e si raggruppa tutto il bestiame sul Corno del Renon. I contadini salgono verso le malghe, ispezionano il proprio bestiame e al mercato del bestiame contrattano con i “Saltner” (espressione dialettale sudtirolese per malgaro) e altri contadini. In occasione di questa fiera del bestiame si svolge una grande festa popolare d'alpeggio con golosità rustiche, musica e „Goaßlschnöllern“ (espressione dialettale sudtirolese per schiocchi di frusta).
Era il 1796, quando le truppe francesi di Napoleone si diressero dall'Italia verso il Tirolo. Gli stati provinciali del Tirolo si riunirono a Bolzano per stabilire misure di protezione e belliche, sottoponendo la loro regione alla protezione del “Sacro Cuore di Gesù”. Circa 80 anni dopo l'accordo sull'alleanza nella domenica del Sacro Cuore di Gesù, terza domenica successiva a Pentecoste, si riprese una vecchia usanza pagana, accendendo ovunque imponenti falò sulle montagne. Da allora lo spettacolo si ripete ogni anno: ovunque in Alto Adige la domenica del Sacro Cuore di Gesù i fuochi montani luccicano su cime e crinali. E naturalmente dal Renon, con il suo panorama a 360 gradi, si possono ammirare in tutto il loro splendore!
Ogni paese, sempre che abbia una propria chiesa, ha il proprio “Kirchtag” (giorno di festa della chiesa)! In origine celebrato nell'anniversario della consacrazione della chiesa, oggi il “Kirchtag” in molti luoghi viene commemorato nella ricorrenza della festa del santo patrono delle rispettive chiese: alle funzioni religiose, con la messa e spesso una solenne processione (da non perdere!), seguono feste popolari con offerte gastronomiche, bevande, musica e vari intrattenimenti per tutte le età.
Su porte, portali e portoni del Renon e in tutto l'Alto Adige si trova l'iscrizione C+M+B. Questa usanza si ripete nel periodo natalizio, soprattutto intorno all'Epifania, quando nei paesi fanno il loro giro i cantori della stella, bussando ad ogni porta per recitare una canzone e chiedere delle offerte per uno scopo benefico. In seguito con un gessetto benedetto scrivono 20 C+M+B 15 sulla porta, dove il numero indica il rispettivo anno. Le tre lettere non stanno però ad indicare i nomi dei tre Re Magi, Gasparre, Melchiorre e Baldassarre (in tedesco Caspar, Melchior e Balthasar), ma sono l'abbreviazione per la formula di benedizione „Christus Mansionem Benedicat“, che in latino significa „Cristo benedica questa casa“.
Con l’arrivo della primavera l’altipiano soleggiato del Renon si presenta in colori vivaci. Le usanze e tradizioni attorno a Pasqua, la festa tradizionale in primavera, sono vissute ancora oggi. Giovedì santo le campane “volano a Roma“, non si sente nessun rintocco di campana fino all’annuncio al popolo della Resurrezione. La benedizione del cero pasquale da inizio alla Veglia pasquale. Domenica di Pasqua prosegue con la consacrazione del cibo. Cestini splendidamente decorati sono riempiti con uova colorate, carne affumicata, “Fochez” pane tradizionale per Pasqua e erbe. Dopo Messa i Renonesi si incontrano per il combattimento con le uova, il gioco con due uova sode che vengono palpitate uno contro l’altro. Il giocatore al quale si rompe l’uovo perde e il vincitore si tiene l’uovo rotto come trofeo.