La zona escursionistica del Renon comprende oltre 300 chilometri di sentieri, dai pendii soleggiati a valle fino alle più alte vette del Corno del Renon, con passeggiate ed escursioni per tutti i gusti. Tranquille camminate lungo i percorsi naturali del Renon non sono meno invitanti delle impegnative scalate sul Corno del Renon. Accompagnati ovunque dalla vista indescrivibilmente bella sulle montagne circostanti, attraverso ampi prati e boschi romantici, con gli innumerevoli punti di ristoro di qualità da trattorie e ristoranti, le famiglie possono godersi la natura piena di avventura, mentre i più tranquilli si distendono a contemplare lo spettacolo naturale del Renon, gli infaticabili si possono sfidare nei vari sport!
- Carta panoramica Renon (PDF) - 7.33 MB
- Piacevoli escursioni sul Renon (PDF) - 5.79 MB
- Cartina panoramica con i sentieri del Renon (PDF) - 9.65 MB
- Dolomiti, carta panoramica con i nomi dei monti (PDF) - 1.11 MB
- Sull’alpe i padroni di casa sono gli animali, e noi siamo ospiti (PDF) - 2.07 MB
- Percorso a temi del Renon (PDF) - 1.85 MB
- Informazioni per gli ospiti del Renon (PDF) - 306 KB
“Rebe”, un sentiero escursionistico ed eno-didattico con allestimento artistico da Signato (Renon) a Rencio (Bolzano).
Dislivello 500m in discesa, con scarponi da trekking
Tempo di percorrenza: 1 ora e 10 min.
Dislivello 500m in discesa, con scarponi da trekking
Tempo di percorrenza: 1 ora e 10 min.
Il chiccoSole - acqua – terra, questi elementi determinano colore, dimensione e sapore del chicco d'uva.
Incontro tra uomo e naturaIncontro tra uomo e natura, un posto meraviglioso per momenti meditativi...
Acqua nel vignettoIrrigazione: il primo impianto irriguo per vigneti, a pressione e su larga scala, scorre dal 1931 all’interno di una rete di alimentazione di 450 m derivante dal tunnel lungo la Valle Isarco, collegato alla centrale elettrica di Cardano. Con la costruzione (nel 1951/54) di 2 ulteriori impianti derivanti dal tunnel di alimentazione idrica della Val Sarentino per la centrale elettrica di S. Antonio, i vigneti più in quota (S. Maddalena di Sopra, Signato) sono stati allacciati al sistema irriguo. L’irrigazione supplementare assicura una crescita regolare delle viti sui pendii asciutti con suoli molto permeabili alla pioggia, a causa della loro struttura sabbioso-ghiaiosa. Leggi di più
Fascia di roverelleFascia di roverelle: bosco ceduo deciduo, 300-900 m s.l.m., in Alto Adige, diffuso in Valle Isarco fino a Bressanone e in Val Venosta fino a Silandro e al confine vinicolo settentrionale; composto da roverella, orniello, carpino nero, ciliegio canino, corniolo, bagolaro, castagno selvatico, costellato più in quota di pino silvestre.
Coltivazione del castagnoColtivazione del castagno: specie arborea eliofila amante del calore, 400-900 m s.l.m., prospera prevalentemente su terreni acidi; innesto con varietà di castagni locali, presumibilmente d’epoca romana, singoli alberi di oltre 300 anni; in passato, usato come legno per la struttura di sostegno della vite e per la fabbricazione di botti, oggi impiego del frutto per le caldarroste, accompagnate da vino novello, "Törggelen in autunno.Leggi di più
VendemmiaVendemmia: effettuata da inizio settembre a metà ottobre esclusivamente a mano da piccole aziende agricole con una media 2-3 ettari ciascuna; breve periodo di lavoro intenso; il processo delicato di raccolta e la scelta del momento corretto esercitano un influsso positivo sulla qualità del vino; il periodo precedente le settimane di vendemmia può avere un effetto determinante sulla qualità dell’annata.
S. Giustina S. Giustina a Plazöll (410 m): chiesetta costruita intorno al 1300, danneggiata dai bombardamenti del 1944, ad eccezione del campanile con apertura a trifora e cuspide piramidale in mattoni; posizione soleggiata nella area vinicola di S. Maddalena con 14 vigneti di tre produttori.
Bolzano, città del vinoBolzano: dall’Alto Medioevo, città vinicola e mercantile con 4 mercati annuali, immersa nei vigneti, oltre che snodo stradale per la traversata delle Alpi, viticoltura praticata dal 400 a.C.; donazioni di vigneti ai monasteri, di cui 30 dalla Baviera, documentate dal 9° secolo; prima menzione del vino bolzanino nel 955, 3o maggiore comune vitivinicolo dell’Alto Adige con una cooperativa vinicola, 5 cantine vini commerciali e 24 vocate alla produzione propria.